Pagani Automobili e l’utilizzo del carbonio nelle auto da competizione

“Nel gergo – spiega Pagani – parliamo di tecnologia dei compositi avanzati, quella per intenderci utilizzata in Formula 1 e nelle applicazioni aeronautiche, ovvero quelle più spinte ed efficienti nel mondo dei compositi. Sono quelle tecnologie in cui la materia prima è sostanzialmente un pre-preg, ovvero un tessuto pre-impregnato con delle resine di diversa natura”.

La storia di Pagani e del suo brand inizia qualche decennio fa: “Quando cominciai, nel 1984, i materiali primari e secondari erano veramente minimi e molto difficili da lavorare, l’utilizzo era prevalentemente strutturale. Poi siamo arrivati ad altre tecnologie, dove sostanzialmente si mette il tessuto secco in uno stampo e viene iniettata della resina e applicato il vuoto; solo successivamente si scalda l’insieme ed in tempi molto brevi viene fuori il particolare. Questa tecnologia, se frutto di un’efficace progettazione, offre, secondo noi, vantaggi rispetto ad un telaio in alluminio. Poi si è lavorato molto sul tema stampaggio e sui processi produttivi. Ad esempio nel 1994/95 abbiamo studiato un sistema per realizzare la Renault Next, creando un tessuto di carbonio ed un materiale termoplastico da stampare con stampo e controstampo caldo. Se confrontiamo queste tecnologie con i nostri attuali pre-preg e processi produttivi, le caratteristiche meccaniche ed estetiche sono di certo inferiori, ma non va dimenticato che la nostra tecnologia ha dei costi molto superiori, anche di 10 volte”.

Queste lavorazioni, sempre secondo Pagani, offrono dei vantaggi concreti tangibili, grazie a tessuti con fibre orientate ad alte caratteristiche meccaniche e sistemi di resina estremamente performanti: “Per esempio – specifica il Presidente di Pagani Automobili – con il Carbo-TriaxHP52, utilizzato sulla Huayra Roadster, abbiamo incrementato la rigidezza a flessione e torsione del 52% a parità di peso, mentre nel progetto ‘Infinito’, creato per l’Airbus 319 NEO, vi è un risparmio di una tonnellata, che si traduce in un’ora in più di autonomia di volo”.

Il contributo di Pagani Automobili al mondo dei compositi, esplicitato dallo stesso AD, è stato “Quello di creare in quantità tessuti, sistemi di resine, materiali per modelli e pre-preg per stampi. Sono felice – prosegue sempre Pagani – di aver creduto, investito e lavorato e continuare a fare tutto ciò anche oggi insieme ad un team interno e di fornitori competenti e motivati. Personalmente, è importante sapere che ci sono, in Italia e nel mondo, tante importanti aziende specializzate, bravissimi tecnici ed operatori con un sistema che genera lavoro, in molti casi, manuale. Credo nell’imprenditore, come Adriano Olivetti, che impronta la sua vita a dare un contributo sociale, oltre che tecnologico”.


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