La nuova HALO in Formula 1 tra pro e i contro dei piloti


Questa nuova protezione in carbonio verrà installata sulla monoposto in modo da proteggere l’abitacolo, e quindi la testa del pilota, dai possibili detriti che potrebbero colpirlo.
La FIA ha confermato l’intenzione di voler introdurre una protezione dell’abitacolo per la stagione 2017, prendendo in considerazione sia la già citata HALO sia altre possibili opzioni.
A livello di sicurezza potrebbe essere una mossa importantissima per salvaguardare la salute dei piloti. Basti pensare all’incidente occorso a Felipe Massa, alla guida della Ferrari nel 2009 durante le prove del GP d’Ungheria, quando una molla staccatasi dal retrotreno della Brawn Gp di Rubens Barrichello lo colpì alla testa.
La nuova struttura in carbonio dovrebbe porre fine ad incidenti di questo tipo, anche se come ogni novità da inserire in un sistema già avviato, ha i suoi pro e contro.
Le reazioni dei piloti dopo la prima apparizione dell’aureola in carbonio sono contrastanti. Tra i contro ci sono soprattutto il campione del mondo Lewis Hamilton e Nico Hulkenberg.
Secondo l’inglese della Mercedes si tratta della “modifica più brutta nella storia della Formula 1″. L’inglese della Mercedes ha anche ribadito che “apprezzo la continua ricerca della sicurezza, ma questa è la Formula 1 e com’è adesso va assolutamente bene”.
Dello stesso parere il collega tedesco della Force India: “Trasmette un messaggio sbagliato, la Formula 1 oggi è molto sicura. Alla vista è orribile, non mi piace ed è una di quelle cose che non vorrei vedere”. Tralasciando l’aspetto estetico: “Non si può sterilizzare lo sport – ha aggiunto Hulkenberg -. Serve ci sia un elemento di pericolo, per certi versi è anche affascinante ed è quel che serve alla Formula 1. Gli standard di sicurezza sono elevati, sono felice di accettare i rischi e continuare a correre come facciamo oggi”.
Se da un lato c’è chi si oppone alla new entry, dall’altro troviamo dei commenti molto positivi in chiave sicurezza. Proprio Felipe Massa, citato in precedenza, si espone così: “La sicurezza è la cosa più importante e sono totalmente d’accordo con l’Halo o i cockpit chiusi o quel che sarà. Sono d’accordo con queste modifiche. Ma non si presenta certo con un bel look, vedremo come sarà, se va bene per la sicurezza è ok.”
Stesso discorso per Nico Rosberg, compagno di Hamilton alla Mercedes: “Credo sia un enorme passo avanti nella sicurezza, avrebbe salvato molte vite negli incidenti degli anni scorsi. E’ un passo necessario. D’accordo, visivamente non si può dire sia bello come oggi, ma da certe angolazioni, frontalmente, la macchina di Kimi non era male. Con un po’ di lavoro può diventare anche bello”.
Dopo il suo giro di test Kimi Raikkonen si è esposto in maniera favorevole per quanto riguarda la visibilità a bordo con la nuova HALO, mentre desterebbe qualche perplessità maggiore in fatto di entrata ed uscita dall’abitacolo, perchè più ingombrante.
Da segnalare anche le dichiarazioni di Philippe Bianchi, padre di Jules scomparso a causa di un incidente nel GP di Suzuka del 2014. In un’intervista a Canal + ha detto: “Penso che sia un passo in avanti in termini di sicurezza. È evidente che il sistema è efficace probabilmente in caso di impatto con pneumatico. In caso di piccoli detriti come Felipe Massa e Justin Wilson, sarebbe inutile. Si tratta di un passo in avanti, ma non risolve tutti i problemi”.
Utile quindi, ma non si tratta della soluzione capace di ovviare a tutti gli incidenti che possono accadere in Formula 1.
“Per Jules nulla sarebbe cambiato perché è stata una decelerazione violenta che ha causato le ferite riportate al cervello. Credo che l’ulteriore sviluppo del sistema HANS (Head and Neck Support) di assorbire tali ritardi di frenata, potrebbe, in questi casi, aiutare”, ha aggiunto il padre di Bianchi in relazione alla tragedia di suo figlio.
È toccato anche a Sebastian Vettel testare il nuovo sistema di protezione alla testa. Il tedesco della Ferrari ha dichiarato che “non è un gran bel vedere in una vettura di F1, ma se può aumentare la sicurezza e aiutare a salvare delle vite ben venga”. Un cauto ottimismo per il quattro volte campione del mondo che aggiunge: “Credo che quando si gira sia tutto a posto, si può migliorare sia dal punto di vista dell’estetica che della visibilità, continueremo a testarlo al simulatore e valuteremo le varie variazioni che verranno apportate.”
Molti ancora i dubbi sulla nuova protezione che dovrà essere migliorata e testata maggiormente per far sì che i problemi di visibilità e uscita dall’abitacolo possano essere annullati. Il punto di vista estetico non va preso troppo in considerazione: l’importante è che possa contribuire a salvare le vite e a ridurre notevolmente i rischi dei piloti.


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