Rivestimenti nanocompositi per gli aeromobili

Grazie ad uno studio svolto nel 2013, la Lewis University ha dimostrato che gli attacchi laser, che causano in media 3.750 incidenti all’anno, possono costituire delle distrazioni per i piloti e un potenziale pericolo per la sicurezza durante le fasi critiche del volo. A tal proposito la Lewis University ha recentemente sviluppato una soluzione pratica ed economica attraverso l’uso di rivestimenti nanocompositi fotoresponsivi sul parabrezza degli aeromobili.

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NSF sostiene la ricerca del team Lehigh University – DuPont

Il tribologista Brandon Krick della Lenigh University, esperto nello studio dell’attrito sulle parti mobili delle macchine e dei metodi utili a evitare tali effetti, ha avviato una collaborazione con DuPont su un progetto che ha recentemente vinto la borsa di studio “GOALI” delle National Science Foundation (NSF). Il team svilupperà e studierà materiali compositi a bassissima usura adatti ad un utilizzo commerciale e industriale.

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Volvo V40: tetto in fibra di carbonio

La casa automobilistica Volvo, in collaborazione con i Polestar Skunkworks, ha sviluppato la nuova V40 Carbon. Le aree migliorate sono: le prestazioni del motore, la velocità del cambio, tenuta, precisione e l’acceleratore.
Inoltre il propulsore T5 produce 253 CV e 400 Nm (295 lb-ft), rispetto ai 200 CV e 440 Nm (325 lb-ft) del D4.
L’auto è stata prodotta in sole 343 copie e la sua vendita è prevista in Svezia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi e Giappone.

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Dispositivi autodistruttivi in caso di riscaldamento

I ricercatori dell’Università degli Studi dell’Illinois, guidati dal professore di ingegneria aerospaziale Scott R. White, hanno sviluppato dei dispositivi elettronici la cui autodistruzione si innesca con il loro riscaldamento o attraverso un comando a distanza. I dispositivi utilizzano circuiti di magnesio stampati su materiali molto sottili e flessibili. L’obiettivo della ricerca è stato ridurre i rifiuti elettronici e aumentare la sostenibilità dei dispositivi.

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Summer School on Fatigue and Damage Mechanics of Composite Materials

Nel prossimo luglio, nei giorni dal 13 al 17, si terrà al DTG dell’Università di Padova (sede di Vicenza) la 1a Summer School Internazionale “Fatigue and Damage Mechanics of Composite Materials”. La scuola ha ricevuto il patrocinio di ESCM, AIAS, IGF e Assocompositi e ha l’obiettivo di affrontare, in una settimana di corso intensivo, le principali problematiche associate alla progettazione a lungo termine e a fatica nei materiali compositi a matrice polimerica.

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Suv Lamborghini, la storia di Urus dal 2012 a oggi

La Urus, terzo modello della gamma del brand Lamborghini, venne presentata per la prima volta nel 2012 durante il Salone di Pechino. Prendendo il suo nome dai tori primordiali, la Urus, è in gran parte realizzata con materiali compositi: i sedili sono in fibra di carbonio, come anche la carrozzeria e la scocca. Questa scelta ha dotato la vettura di un peso minore. La versione di serie della Lamborghini Urus utilizzerà inoltre l’inedito pianale in alluminio.

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Avremo presto un liquido in 2D?

La bidimensionalità dei liquidi è stata per la prima volta simulata ai computer del Centro di Nanoscienze dell’Università di Jyväskylä. L’esistenza di un liquido in 2D era stata fino a questo momento considerata impossibile a causa della fragilità della sua membrana.
Tuttavia i ricercatori hanno scoperto che gli atomi di oro possiedono una stabilità planare superiore e che il grafene circostante potrebbe facilitare la planarità della membrana liquida.

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Motori aerei di nuova generazione LEAP

Sono stati progettati i nuovi motori LEAP grazie alla joint venture stipulata tra le società francesi Safran e GE. La loro caratteristica risiede in un consumo più efficiente del carburante (consentono un risparmio del 20%). Il loro minor peso è ottenuto grazie alle nuove tecniche di tessitura 3D dei materiali compositi utilizzati per le pale e gli involucri del ventilatore. Ciò rende inoltre i motori più forti, durevoli ed economici.

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Carta da parati a prova di bomba

L’esercito americano ha progettato una carta da parati che, attraverso l’utilizzo del kevlar, sarebbe capace di proteggere i soldati dai detriti in caso di esplosioni. Si è visto che le fibre di kevlar applicate a delle normali pareti, fungono da rete di sicurezza catturando i detriti. L’obiettivo è quello di applicare queste nuove carte da parati anti-bomba alle strutture delle zone di guerra in modo da rendere i nascondigli dei soldati più sicuri.

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Muscoli artificiali più durevoli con il grafene

È stato scoperto un modo per creare muscoli artificiali attraverso l’uso di compositi in grado di cambiare forma o dimensione se esposti a campi elettrici (Ionic polymer metal composites IPMCs).
La particolarità di queste strutture consiste nel loro basso consumo di energia. Vantano inoltre una superfice interna ruvida che consente la migrazione degli ioni all’interno della membrana permettendone la contrazione.

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