Nel corso dei suoi studi sullo sviluppo delle fibre naturali, l’Alliance for European Flax-Linen & Hemp (Parigi, Francia) ha osservato come l’adozione di parti composite basate su fibre di lino da parte dell’industria marina sia in forte crescita. Sia i principali OEM che i cantieri navali più piccoli, infatti, puntano a sfruttare i vantaggi dati dalla ridotta impronta di carbonio e delle proprietà meccaniche ottimizzate che questi materiali possono offrire.
Una tecnologia in espansione
Nel corso del tempo, l’utilizzo delle fibre di lino è diventato piuttosto comune nei settori automobilistico e degli sport motoristici, ma solo negli ultimi 10 o 15 anni si è affermato anche nel mondo della nautica. Da allora diversi produttori hanno deciso di costruire barche innovative in fibra di lino – spiega Julie Pariset, direttrice dell’innovazione e della CSR presso l’Alleanza per il lino e la canapa europei – ottenendo notevoli vantaggi tecnici oltreché di salvaguardia ambientale.
Proprietà del materiale
La fibra di lino è caratterizzata da una densità molto bassa e da un’elevata rigidità specifica, proprietà che consentono al materiale di funzionare bene in assemblaggi combinati con compositi in fibra di carbonio. Il lino è adatto alla produzione di laminati compositi con proprietà meccaniche non molto diverse da quelle dei compositi in vetro e il coefficiente di dilatazione termica di una parte epossidica rinforzata con fibra di lino è simile a quello di un componente in fibra di carbonio. Infine, le parti in lino sono molto resistenti agli urti e garantiscono un significativo smorzamento acustico e delle vibrazioni nelle applicazioni composite, oltre a conferire un aspetto caldo ed esteticamente gradevole alle parti interne.