La Brembo ha portato in Messico un disco in carbonio in esclusiva per la Rossa che dispone di un nuovo materiale che permette di sottilizzare le pareti per aumentare il numero dei fori di raffreddamento. La gara in altura a Città del Messico era l’ideale per valutare l’evoluzione del disco che può arrivare ad avere un raffreddamento potenziato da oltre 1.400 fori. L’ideale per l’aria molto rarefatta dell’appuntamento iridato in Sud America, dove non era facile avere il controllo delle temperature dei motori e dei freni.
L’incremento dei fori (nella versione precedente non si superavano i 1.200 buchi) è stato possibile solo grazie all’adozione di un nuovo materiale nei compositi del carbonio grazie al quale è possibile controllare l’usura del disco che non deve superare 0,5 mm, nell’arco di una gara. La nuova soluzione, infatti, riduce sensibilmente lo spessore del disco nella parte più esterna della struttura, facilitando l’adozione di un settimo foro per ogni fila che si conta in diagonale. Si consideri che venti anni fa si contavano solo una trentina di grossi fori per il raffreddamento, mentre il numero è andato ad aumentare drasticamente negli ultimi cinque anni quando è iniziata l’ascesa oltre i 100 fori.
I nuovi disco freno in fibra di carbonio sono ideati e realizzati all’interno della Carbon Factory, l’azienda del Gruppo inaugurata ad inizio di quest’anno e destinata allo sviluppo delle componenti dei freni in fibra di carbonio utilizzati nel motorsport, fiore all’occhiello di Brembo.