Prima industria di grafene a Genova?

3 grammi di materiale, tra 100 e 300 volte più forte dell’acciaio, per coprire un campo da calcio. Sì, parliamo del grafene, il miracoloso materiale già rinominato la plastica del futuro, perché, proprio come questa, è economico, duttile e pervasivo oltre ad essere super conduttore, super leggero e molto resistente. Secondo l’Istituto Italiano di tecnologia entro l’inizio del 2016, sarà l’Italia ad avere la prima vera fabbrica di grafene europea, e, più precisamente, questa sarà ubicata a Genova. Gli usi di questo incredibile materiale sono veramente eterogenei: si va dai caschi agli occhiali da vista.

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Nuova molecola per inchiostri e materiali polimerici

Lo scorso 16 febbraio un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano ha brevettato una molecola in grado di legarsi con stabilità a diverse forme di carbonio, rendendole disperdibili in ambienti polari come l’acqua, ma anche solventi a basso impatto ambientale. L’invenzione del Politecnico di Milano permette di ottenere, dunque, oddotti di varie forme di carbonio, in modo estremamente semplice evitando reazioni chimiche costose, condotte con agenti chimici invasivi.

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Valencia, primo faro fatto di materiali compositi

A Valencia sarà costruito il primo faro fatto di materiali compositi. L’ambizioso progetto, finanziato e costruito dall’Acciona Agua, è stato installato nei precedenti giorni con successo e sarà completato nel mese di Aprile. Tempi di costruzione ridotti del 50% e l’inquinamento classico dei materiali usati precedentemente ridotto del 20%, questi sono solo alcuni dei tanti vantaggi che la costruzione tramite materiali compositi porta con se. I materiali compositi estremamente leggeri, anche in questo campo, sembrano aver portato una vera e propria rivoluzione.

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Un biosensore che predice ictus e infarti

Un gruppo di ricercatori biochimici della BHU (Banaras Hindu University), ha sviluppato un biosensore elettrochimico, basato di ossido di grafene, sensibile e capace di svelare microparticelle in campioni di sangue, che segnalano con anticipo la possibilità di attacco cardiaco o ictus. Il biosensore della BHU è inoltre molto conveniente, infatti, per l’uso non richiede macchinari o strumenti specifici e super costosi, ma può essere direttamente utilizzato dal paziente.

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Testate le lame delle turbine in CMC

La GE Aviation, sussidiaria statunitense della General Electrics con sede a Evendale in Ohio, conosciuta per essere un’azienda al top nella produzione di motori aeronautici, ha testato con successo l’uso del CMC (Ceramic Matrix Composite) per le lame delle turbine. L’innovazione testata permette ai nuovi motori di essere molto più leggeri, circa un terzo in meno delle vecchie lame composte di solo metallo, ma il vantaggio più grande è relativo a non surriscaldamento delle lame in CMC, che al contrario del metallo, dunque, non ha bisogno di essere raffreddato continuamente da un sistema apposito.

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Componenti di grafene create con stampanti 3D

Il dipartimento materiali dell’Imperial College London ha sviluppato un’innovativa pasta contenente fiocchi di grafene chimicamente modificato e piccoli agglomerati di polimeri. I professori Garcia, Barg, Rocha e Gutierrez sono sicuri che questa nuova pasta permetterà di creare nuove componenti di grafene usando una stampante 3D. Ricercatori e Imperial Innovations, azienda leader nel commercializzare le più interessanti ricerche delle celebri università inglesi, stanno lavorando insieme per mettere sul mercato il prima possibile questa pasta innovativa.

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Biocompositi: materiali sempre più leggeri

La parola chiave del momento nel settore automotive e aerospace è leggerezza. E i materiali compositi, in grande ascesa tecnologica, servono proprio a questo scopo: rendere i corpi di aerei e automobili sempre più leggeri. Le fibre di carbonio e vetro possono già essere usate per questi obiettivi, la novità risiede in nuovi materiali naturali, che possono essere fusi con quest’ultimi, come legno, cotone e canapa. Combinando carbonio e materiali naturali nascono i biocompositi: estremamente forti e leggeri.

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I nanotubi di carbonio rispetteranno le aspettative?

Fin dalla loro scoperta, i nanotubi di carbonio avevano il destino segnato: avrebbero dovuto rinforzare le proprietà meccaniche delle ceramiche strutturali, rendendo questo materiale più resistente. In dieci anni i risultati ottenuti, dalle ricerche a riguardo, non hanno rispettato le aspettative, infatti, hanno riportato solo miglioramenti marginali o, addirittura, degradazioni del materiale. Dopo lunghe discussioni a riguardo, al National Institute for Materials Science (Giappone), un gruppo di scienziati ha stilato un lista di 3 domande da risolvere per poter vedere rispettate le grandi aspettative sui nanotubi di carbonio.

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LFT, un nuovo mercato per i produttori automobilistici

Il nuovo report della Global Industry Analysts, Inc. (GIA), azienda leader nella pubblicazione di ricerche di mercato “off-the-shelf”, conferma che il long fiber thermoplastic (LFT), grazie all’incremento di produzione nel settore automobilistico, è un mercato in grande espansione. L’Europa ne rappresenta il mercato più collaudato e sensibile, ma il CAGR del mercato Pacifico-Asiatico mostra un aumento, tanto rapido quanto sconvolgente, del 7,7% in un solo anno.

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Anche il silicene potrà essere usato per cellulari e tablet

È ancora ben lontano dall’essere perfetto, ma intanto c’è: il primo transistor in silicene (materiale bidimensionale con ottime qualità di conduzione dell’energia, come il grafene, ma fatto di atomi di silicio) è stato creato da alcuni nanoscienziati dell’Università del Texas ad Austin. Nonostante le performance del silicene, siano tutt’altro che entusiasmanti, s’intravedono interessanti orizzonti per questo materiale: infatti, a differenza del grafene, il silicene contiene una “banda proibita”, la quale risulta fondamentale per i chip dei computer.

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