Grafene: i bordi non allineati ne aumentano le capacità

Alla Rice University sono sicuri che i bordi non allineati dei fogli di grafene, non sono un difetto del materiale, bensì si dimostreranno un vantaggio per i fabbricanti. In contrordine con le ricerche effettuate precedentemente nella stessa Università, i bordi non allineati potranno indurire i fogli policristallini, confermando la forza del grafene stesso. Ora per il dott. Yakobson, principale sviluppatore degli studi, e i suoi ricercatori, si paventa la prova più difficile: comprendere come far crescere le possibilità del grafene attraverso i suoi bordi non allienati.

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Il gruppo HEICO riparerà parti di aerei in CFRP

Molte parti degli aerei di nuova generazione, come quelli della Quatar Airways, sono costruiti con il materiale composito CFRP (Carbon Fiber Reinforced Plastics) il quale è super leggero ma non può essere riparato. Il tedesco HEICO, alla fiera del Medio Oriente MRO 2015 che si terrà a Dubai, presenterà nuove tecnologie e strategie, per poter riparare aerei senza dover sostituire tutta la parte in questione. I visitatori della fiera potranno inoltre vedere una simulazione video dell’installazione della tecnologia CFRP e dei correlati benefici delle nuove tecniche di riparazione.

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LeaderNano: prima fase di produzione del grafene

“Sviluppiamo materiali nanotecnologici di eccellente qualità migliorando di giorno in giorno le soluzioni per i nostri clienti” l’ambiziosa azienda cinese LeaderNano vuole continuare a stupire lanciando la prima fase della sua produzione di grafene in polvere. L’obiettivo è di raggiungere 10 linee di produzione e di accrescerne le capacità.

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Cicloparaphenylene complessato con il cromo

Alla Nagoya University una squadra di chimici ha sintetizzato il Cycloparaphenylene con un complessato di cromo. Per la prima volta, il CCPs, potrà avere una monofunzionalizzazione selettiva spalancando le porte alla costruzione di un nanocarburo senza precedenti.

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Un materiale repulsivo

Scienziati del Riken (Centro di Materie Scientifiche Emergenti giapponese) insieme ai colleghi dell’Istituto Nazionale di Materie Scientifiche dell’Università di Tokyo, hanno sviluppato un nuovo idrogel le cui proprietà sono caratterizzate da repulsione idrostatica, al posto di interazioni attrattive. Materiali di questo tipo potrebbero in futuro essere applicati in diverse aree, dalla medicina rigenerativa all’ingegneria meccanica.

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Con le nanostrutture compatibilità fra metalli e tessuti ossei umani

Diversi progetti scientifici portati avanti dal Centro di Ricerche per Materiali Avanzati (Cimav) di Monterrey (Messico) stanno studiando nuovi materiali, sistemi protettivi e specifiche proprietà da utilizzare nella lavorazione degli impianti di anche e ginocchia. L’obiettivo principale è la biocompatibilità, ossia far sì che il materiale venuto a contatto con l’essere vivente non produca effetti collaterali.

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Materiali che si auto-riparano per impianti ad alta tensione sottomarini

La ricerca dei guasti, per impianti ad alta tensione sottomarini, oltre che molto costosa è anche di difficile individuazione. Per questo motivo i ricercatori ritengono che la risposta giusta si possa trovare nei materiali compositi in grado di auto-ripararsi. Un concetto promettente sul quale si sta applicando la ricerca, ma su cui, a detta degli esperti, ci sarà ancora molto da lavorare per ottenere risultati affidabili.

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Convegno Nazionale Assocompositi 2015 – Call for papers

Si terrà il 6 e il 7 maggio 2015 il 4° Convegno Nazionale Assocompositi, presso la Fiera Milano-Rho, nell’ambito di PLAST 2015. Si svolgerà il 4 sessioni parallele, permettendo ai partecipanti di visitare sia il salone PLAST che EXPO Milano 2015. Gli abstract dovranno essere presentati entro il 27 febbraio 2015

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Il LCA degli aeroplani in composito salva le emissioni a lungo termine

Universities of Sheffield, Cambridge e University College London, effettuano per la prima volta una valutazione del ciclo di vita complessivo (LCA) di un aeroplano realizzato in materiali compositi, come il Boeing Dreamliner 787 o l’Airubus 350. I risultati mostrano che una flotta di aerei compositi potrebbe ridurre le emissioni di carbonio fino al 15 %.

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Realizzato un nuovo studio sui polimeri a base bio

Nova Institute ha sviluppato, in collaborazione con esperti internazionali dopo 2 anni dalla prima pubblicazione nel 2013, un nuovo studio che ha osservato tutti i tipi di polimeri a base bio prodotti da più di 200 aziende in 350 stabilimenti di tutto il mondo di cui stima che la crescita della capacità produttiva passerà dai 5.2 milioni di tonnelate del 2013 a quasi 17 milioni di tonnelate nel 2020.

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