Il tema di grande attualità nel mondo delle costruzioni è rappresentato dal recupero delle costruzioni esistenti e nelle grandi infrastrutture. In questo caso, il FRC offre ottime soluzioni di impiego per il rinforzo di pilastri o pile di ponti e viadotti, e di solai o impalcati, oltre a permettere di sostituire, almeno in parte, l’armatura esistente allungando la vita dell’opera. Ciò implica un risparmio sui tempi di realizzazione e posa dell’armatura, in aggiunta ai tempi per i controlli della direzione lavori. Un altro vantaggio è rappresentato dalla maggior libertà nella scelta della forma e dello spessore degli elementi, per il minor vincolo dato dall’armatura convenzionale.
La grossa novità è rappresentata dal fatto che il materiale sarà fornito a prestazione garantita dal produttore di calcestruzzo. Ciò rappresenta un grande vantaggio per i progettisti che potranno assumere specifici valori delle prestazioni del materiale che verranno poi trasmessi nelle prescrizioni progettuali.
Il FRC essendo un calcestruzzo ordinario con l’aggiunta di fibre corte (da 12 a 60 mm), realizzate in acciaio o materiale polimerico e deve essere marcato CE in accordo alle norme europee armonizzate, quali la UNI EN 14889-1 e la UNI EN 14889-2 per le fibre realizzate in acciaio o materiale polimerico, rispettivamente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sta preparando i documenti necessari per l’utilizzo del FRC nelle costruzioni. Il primo è rivolto ai produttori di calcestruzzo e riguarda le Linee Guida per la qualificazione del materiale, necessario per l’ottenimento del Certificato di Idoneità Tecnica (CIT) per produrlo. Il secondo documento riguarda le Linee Guida per la progettazione degli elementi strutturali in FRC, documento indispensabile per i progettisti. Questi due documenti, con le Norme Tecniche delle Costruzioni e la Circolare esplicativa, forniscono agli addetti ai lavori tutti gli elementi necessari per la corretta produzione e progettazione del FRC.