Approvate dal Ministero le Linee Guida per gli FRCM

Con Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 1 dell’8 gennaio 2019, sono state approvate le Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, denominati FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), impiegati per il consolidamento strutturale; il documento è stato positivamente licenziato con Parere favorevole dall’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei LL.PP. n. 20 espresso nella adunanza del 27 luglio 2018.

Dette Linee Guida, in linea con quanto previsto dalle Norme tecniche per le costruzioni, rientrano fra le numerose iniziative adottate dal Consiglio Superiore dei LL.PP. finalizzate ad una sempre migliore garanzia della qualità e sicurezza delle opere e delle infrastrutture, sia pubbliche che private, della prevenzione del rischio sismico e della valutazione e messa in sicurezza del patrimonio costruito esistente.

Il documento è anche scaricabile al seguente link:
http://sicurnet2.cslp.it/Sicurnet2/Normativa/Details?docnumber=15523113

Si riportano qui di seguito alcune domande poste al primo relatore della Commissione relatrice del documento, Antonio Lucchese, per chiarire un po’ la questione.

Oggi sono state pubblicate le Linee Guida sugli FRCM, ma ci può spiegare esattamente cosa sono?
Gli FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) sono compositi impiegati per il consolidamento strutturale di opere in c.a. o in muratura, costituiti da una rete di rinforzo fissata al supporto con una malta a matrice cementizia, quindi fondamentalmente inorganica, a differenza degli FRP che sono invece fissati con resine. Tali compositi hanno in genere uno spessore compreso, nel caso di una singola rete, tra 5 e 15 mm, al netto del livellamento del supporto; può essere quindi qualificato come sistema di rinforzo FRCM una singola rete di rinforzo annegata in uno spessore definito di malta, ovvero più reti in un unico spessore di malta, che in questo caso può raggiungere i 30 mm, sulla base di modalità definite dal Fabbricante.

Qual è il valore di questo documento?
Si tratta di Linee Guida, come tali costituiscono, sotto il profilo giuridico, un semplice documento di indirizzo tecnico, il quale, tuttavia, diventa di fatto un atto normativo nel momento in cui l’Amministrazione che rilascia le certificazioni, i Fabbricanti che devono commercializzare, i Progettisti, tutti devono seguire le indicazioni ivi contenute, anche perché, diversamente, diventerebbe difficile giustificare il mancato rispetto delle indicazioni ivi contenute; frequentemente, fra l’altro, alcune Linee Guida sono richiamate dalle Norme tecniche, diventando in tal caso vere e proprie disposizioni di valore cogente

Con questo documento si definiranno le procedure per la qualificazione dei sistemi FRCM, cosa dovranno fare esattamente le aziende?
Nel documento è descritta per grandi linee la procedura da seguire per la richiesta e l’ottenimento del Certificato di Valutazione Tecnica (CVT) richiesto, per tali prodotti, dal Capitolo 11 delle NTC, nonché le prove iniziali di caratterizzazione da effettuare. Il Servizio Tecnico Centrale provvederà poi a mettere a punto e pubblicare una procedura completa che guiderà il Fabbricante dall’istanza fino al rilascio del CVT.

Per il professionista e il Direttore dei Lavori cosa cambierà?
Il professionista dovrà avere coscienza, già in fase progettuale, che i compositi che prevede in un progetto di consolidamento dovranno essere qualificati e dovrà quindi tenere conto delle caratteristiche meccaniche di resistenza e deformazione riportate nei CVT rilasciati. Il Direttore dei lavori dovrà, anch’esso, da un alto tenere conto dell’obbligo di impiegare solo sistemi in possesso di CVT, dall’altro di prevedere i controlli di accettazione obbligatori, a tale scopo indicati nelle stesse linee Guida.


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