Compositi Tepex sempre più sostenibili

Lanxess, azienda produttrice di specialità chimiche, conferma il suo impegno nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare con lo sviluppo di “Scopeblue” una nuova linea di compositi Tepex con una matrice plastica a base di poliammide 6 per Tepex dynalite, prodotta a partire da cicloesano “green” e quindi composta per oltre l’80% da materie prime sostenibili.

 

Dr. Dirk Bonefeld, responsabile della gestione globale dei prodotti e del marketing di Tepex in Lanxess spiega

Con questi materiali vogliamo aiutare i nostri clienti a realizzare prodotti che abbiano una minore impronta di carbonio, conservino le risorse e proteggano il clima”.

 

Una soluzione innovativa per la progettazione strutturale leggera

La matrice plastica dei nuovi materiali viene rinforzata con tessuti a fibra continua. Di conseguenza, i semilavorati che ne derivano presentano le stesse proprietà degli equivalenti a base fossile. Quest’ultime hanno però un’impronta di carbonio nettamente inferiore, dal momento che contengono una maggiore percentuale di materie prime circolari.

I semilavorati a matrice ecosostenibile, inoltre, hanno il vantaggio di essere adatti alle applicazioni di progettazione strutturale leggera, tipiche di Tepex dynalite, come le console delle batterie, supporti frontali e le scocche dei sedili.

 

Design e proprietà meccaniche: un connubio vincente

L’azienda ha lanciato inoltre una nuova linea di prodotti che comprende varianti di Tepex, con percentuali di riciclato fino all’80%, che presentano una grana che ricorda il marmo e permettono di ottenere superfici simili per aspetto a quelle in carbonio.

I materiali riciclati non sono altro che fibre di carbonio provenienti da rifiuti post-consumo e post-industriali, le quali vengono utilizzate come materiale non tessuto o come supporti di fibre sminuzzate.

Come matrice si possono scegliere diversi materiali termoplastici:

  • la poliammide 6 e 66
  • il polipropilene
  • il policarbonato
  • i materiali riciclati costituiti da queste plastiche.

Le fibre del semilavorato composito non hanno un orientamento preferenziale. Ciò significa che le proprietà meccaniche dei componenti risultanti sono identiche in tutte le direzioni. Le prestazioni di tali materiali sono quasi equivalenti a quelle dei compositi rinforzati con fibra di vetro continua della gamma Tepex. Il loro utilizzo è particolarmente consigliato per applicazioni che richiedono un design sofisticato e proprietà meccaniche eccellenti, come gli alloggiamenti per l’elettronica di consumo o gli interni e gli esterni delle autovetture.

 

Anche per la poliammide 12 esistono alternative ecologiche

Altre ricerche in corso nei laboratori dell’azienda vanno nella direzione della creazione di nuove soluzioni di matrice per il Tepex basate su poliuretano termoplastico (TPU) o polietilene tereftalato (PET) riciclati e sulla poliammide 10.10 bio-based.

I prodotti in TPU riciclato sono pensati soprattutto per le attrezzature sportive. Una delle loro caratteristiche più interessanti è capacità di aderire altri materiali stampati a iniezione quando vengono lavorati con i metodi di stampaggio a inserto o ibrido.

I semilavorati con matrice di PET riciclato sono poco costosi e rappresentano una valida alternativa al policarbonato vergine e alla poliammide. Il PET proviene dalle bottigliette dell’acqua e delle bibite, è quindi disponibile in quantità importanti, grazie alla catena del riciclo di questi imballaggi. La poliammide 10.10 bio-based proviene dalla lavorazione dell’olio di ricino.

 


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