La campagna ‘Material Change’ valorizza il ruolo dei compositi per un futuro a impatto zero

Il National Composites Centre (NCC) è uno dei numerosi partner coinvolti nella campagna dell’Institute of Materials, Minerals and Mining (IOM3), che comprende diverse pubblicazioni di esperti del settore e storie di organizzazioni che stanno promuovendo l’innovazione attraverso la ricerca, le nuove tecnologie, il riciclaggio e il riutilizzo.

 

Lo studio al servizio della produzione

Kevin Mee, Head of Chief Engineering presso il National Composites Centre, ha sottolineato come i materiali compositi siano una tecnologia fondamentale nella transizione verso le emissioni zero.

“L’attività dell’NCC sui compositi ad alte prestazioni – afferma Mee – potrà diventare un volano per creare nuovi posti di lavoro e competenze, grazie anche allo sviluppo di materiali sostenibili e bio-derivati, attraverso tecnologie digitali e ad idrogeno“.

L’NCC fa parte della High Value Manufacturing Catapult del Regno Unito e, ogni anno, supporta più di 200 PMI nell’innovare i propri prodotti, dando loro accesso a tecnologie di livello mondiale e a consulenze di ingegneri esperti in scienze dei materiali.

 

ARC Marine, una case history di successo

Quest’anno il National Composites Centre ha collaborato con una piccola impresa con sede a Torquay, che sviluppa soluzioni basate sulla natura per l’ambiente marino. Avevano bisogno di un’alternativa sostenibile alle corde di plastica che si usano per fissare i tubi e cavi sul fondo del mare.

Il team di ingegneri di NCC ha creato una corda composita interamente in basso-minerali e fibre di carbonio che determina una riduzione di emissioni di CO2 dell’88% rispetto a una corda standard in polipropilene. Questo progetto figura anche nella campagna Material Change.

 

Tom Birbeck, co-fondatore e CEO di ARC Marine, afferma:

Con ogni materasso tradizionale, c’è una media di 140 metri di corda di plastica che entra nell’oceano. La nostra innovativa corda plastic-free cambierà indubbiamente il volto dell’industria migliorando gli ecosistemi marini. Siamo incredibilmente soddisfatti di aver lavorato con gli esperti di NCC, che sono stati fondamentali nello sviluppo e nel perfezionamento del design.”

 


Leggi anche

Fin dalla sua fondazione, Impact Acoustic ha perseguito un chiaro obiettivo: sviluppare e produrre soluzioni acustiche di alta qualità che soddisfino i più elevati standard di sostenibilità. Utilizza materiali come il PET e la cellulosa riciclati e, fin dal principio, ha completamente digitalizzato l’intero processo produttivo: all’interno del processo produttivo di Impact Acoustic, Zünd e le sue macchine da taglio automatiche digitali sono state tra i principali investimenti. E l’azienda non se ne è pentita neanche per un istante….

Leggi tutto…

Hitachi High-Tech Analytical Science Corporation, società controllata da Hitachi High-Tech Corporation e specializzata nella produzione di strumenti di analisi e misura, ha lanciato NEXTA DMA200, un nuovo analizzatore termico, con una maggiore resistenza ed efficienza, che verrà utilizzato per lo sviluppo di materiali compositi avanzati e il controllo della qualità del prodotto….

Leggi tutto…

Andy Sutton, ingegnere di produzione specialista nello sviluppo di materiali compositi all’avanguardia, ha lanciato Access Composites, una nuova realtà formativa che ha l’obiettivo di colmare una grave lacuna nel supporto accessibile e nella pianificazione aziendale, insegnando a tutte le organizzazioni, di tutte le dimensioni, come lavorare con i compositi in maniera efficiente …

Leggi tutto…

Gli adesivi acrilici strutturali ARALDITE® 2080 e ARALDITE® 2081 di Huntsman, sono stati sviluppati per garantire un’elevata resistenza e una minore infiammabilità rispetto ai prodotti tradizionali a base metil-metacrilato. Per la maggior parte delle applicazioni, richiedono una preparazione minima della superficie e assicurano buone prestazioni di adesione su diversi substrati (plastica, compositi e metallo) insieme ad una rapida polimerizzazione a temperatura ambiente….

Leggi tutto…

Il peso dei satelliti spaziali può rendere costoso il raggiungimento dell’orbita terrestre bassa (LEO). Se ne sono rese conto le aziende australiane che hanno dovuto fare i conti con i fornitori di lancio che fatturano i carichi utili al chilogrammo. È emersa quindi la necessità di utilizzare strutture più leggere, ma al tempo stesso robuste, per resistere in ambienti spaziali con temperature estreme….

Leggi tutto…