Le nuove sfide della meccatronica in Italia: asset tangibili e intangibili in versione 5.0, competenze tecnico-umanistiche e sostenibilità

Scegliere di innovare i propri processi produttivi, investire in nuove tecnologie, formare il proprio personale tecnico, è sufficiente oggi per essere considerati innovativi e poter competere in modo efficace sui mercati globali?

LA RISPOSTA È NO!

Non basta più infatti investire in innovazione, oggi i piani di transizione digitale e green impongono alle imprese di disegnare una roadmap ben precisa per poter “personalizzare in modo competitivo” il loro modo di fare innovazione, trainando così il Sistema Paese verso modelli industriali sostenibili e realmente all’avanguardia.

La quinta rivoluzione industriale (5.0) coinvolge ormai moltissimi comparti industriali – dalla robotica, all’automazione industriale, dalla biomeccatronica all’avionica sino all’automotive – che utilizzano soluzioni meccatroniche, ovvero sistemi d’integrazione sinergica tra ingegneria meccanica, elettronica e sistemi di controllo intelligenti.

In Italia secondo recenti analisi ci sono oltre 51 mila imprese meccatroniche, localizzate tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche, con quasi 1 milione di addetti impiegati e una forte propensione all’export (60% circa del fatturato è generato dalle esportazioni, soprattutto nei paesi europei – Fonte Unindustria Reggio Emilia in collaborazione con Club Meccatronica e Antares).

Per il Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, quindi gran parte della meccatronica italiana, nel 2022, ha fatto registrare in termini di produzione un incremento del 14,6% rispetto all’anno precedente e un consolidamento dell’export cresciuto del 2,5% rispetto all’anno precedente.

La meccatronica dunque si contraddistingue all’interno dei vari comparti, che siano di produzione o di utilizzazione industriale, per una forte propensione all’innovazione e alla trasformazione digitale. Motivo per cui la Fiera Internazionale A&T in collaborazione con Confindustria Bergamo, il consorzio per la meccatronica Intellimech, il Cluster Fabbrica Intelligente e l’innovation district Kilometro Rosso, hanno voluto organizzare una giornata dedicata alla connessione tecnica e culturale tra distretti industriali e territori nel nome della meccatronica, per consentire di disegnare una nuova roadmap della meccatronica nel nostro Paese.

 

La fiera

L’appuntamento funge come evento di avvicinamento ad A&T, la manifestazione fieristica dedicata all’innovazione e alle tecnologie d’avanguardia dell’industria manifatturiera italiana che nel 2023 raddoppia con due edizioni: alla tre giorni di Torino, presso l’Oval Lingotto dal 22 al 24 Febbraio si aggiunge quella del Nord/Est, in programma dal 25 al 27 ottobre, presso il quartiere fieristico di Vicenza.

Tutti i relatori coinvolti, espressione di aziende che producono o utilizzano sistemi meccatronici, hanno evidenziato quanto oggi sia fondamentale connettere in ottica 5.0 sia gli asset tangibili delle imprese, in primo luogo soluzioni e tecnologie innovative, sia gli asset intangibili, ovvero le conoscenze e le technicalities. Il tutto validato da percorsi continui di formazione e di upskilling e reskilling del capitale umano, guardando a competenze che sempre di più uniscano conoscenze tecniche e sapere umanistico. La vera crescita industriale dunque passa da una meccatronica avanguardista e competitiva anche dal punto di vista della sostenibilità e della transizione energetica.

La giornata ha vissuto due momenti importanti: la mattinata ha visto salire sul palco dell’Auditorium di Confindustria Bergamo – Kilometro Rosso, dopo i saluti della Presidente di Confindustria Bergamo, Giovanna Ricuperati e del Chief Public Affairs&Institutional Relations Officer e Membro del CdA di Brembo, Roberto Vavassori, otto autorevoli rappresentanti del mondo industriale italiano che hanno contribuito a tratteggiare il percorso evolutivo della meccatronica nel nostro Paese. Un’analisi e un confronto con il pubblico presente, oltre 250 persone tra imprenditori, manager ed esperti di meccatronica provenienti dal Piemonte, dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dalla Lombardia, sia sotto il profilo della competitività globale sia rispetto al rapporto uomo-macchina, ovvero quanto la tecnologia possa essere un vantaggio o un rischio per il lavoratore e per l’impresa, e quanto è fondamentale oggi puntare sul trasferimento delle conoscenze e su una visione industriale sistemica e globalizzata.

Nel pomeriggio spazio invece a diversi tavoli di lavoro tecnici finalizzati a connettere esperienze e saperi industriali con indirizzi di sviluppo strategico della meccatronica, con particolare riferimento all’analisi dei dati, alla digitalizzazione per l’interconnessione e alla manutenzione predittiva.

 

Luciano Malgaroli, CEO di A&T ha dichiarato

La meccatronica rappresenta una leva di sviluppo e di competitività molto importante per il nostro Paese. La sua trasversalità applicativa, unitamente alle evoluzioni in atto sotto il profilo della transizione digitale ed ecologica in ottica 5.0, rendono necessari momenti di confronto, ascolto e riflessione che serviranno per validare nuove scelte di sviluppo da parte delle imprese e nuove misure a supporto dell’industria da parte dei decisori pubblici. La giornata odierna è un primo importante appuntamento attraverso il quale definire un percorso industriale compatto e ambizioso da sviluppare in modo più articolato in step successivi, tra cui rientrano certamente i due appuntamenti di A&T, a Torino e a Vicenza

 

Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo

Innovazione tecnologica, fattore umano, grande reattività, forte interconnessione sono alcune delle caratteristiche delle imprese del settore, un’eccellenza del nostro territorio che esprime realtà industriali di primissimo livello e centri di ricerca di respiro nazionale come il Consorzio Intellimech. Grazie anche a questi tratti distintivi, la meccatronica ha avuto la capacità di agganciare trasversalmente diversi settori produttivi e di inserirsi nelle catene di fornitura globali, consolidando anche in tempi difficili le proprie posizioni.

Forti di questa positiva evoluzione, le imprese meccatroniche sono oggi il laboratorio ideale dove sperimentare l’ulteriore salto di qualità verso un manifatturiero a elevato valore aggiunto che competa ai più alti livelli nei contesti internazionali”

 

L’Ing. Alberto Bombassei, Presidente Emerito Brembo ha commentato

“La continua evoluzione delle tecnologie e dei processi produttivi richiede un impegno coordinato di tutto il settore industriale del nostro Paese: trovare soluzioni tecniche e processi implementativi adeguati a rispondere alle esigenze del mercato richiede la condivisione di esperienze ed approcci. Con gli odierni “Stati Generali della Meccatronica” stiamo dando una risposta a questa esigenza di innovare, assieme, con un approccio aperto. E il campus di Kilometro Rosso, luogo votato al trasferimento tecnologico e all’open innovation, credo sia l’ambiente adatto a sviluppare questa riflessione sul futuro della meccatronica”.

 

Gianluigi Viscardi, Presidente del Consorzio Intellimech ha evidenziato

“La meccatronica rappresenta non una tecnologia, ma un insieme di tecnologie e di competenze che sono imprescindibili per il rafforzamento della competitività aziendale e per rendere la fabbrica più attrattiva. Con questa giornata vogliamo abilitare un confronto tra imprese su queste tecnologie, con l’opportunità di scambiarci best practice e prospettive. Fondamentale in questo scenario il ruolo della ricerca e dell’innovazione per rendere le aziende più competitive. Solo dal confronto e dalla sinergia tra aziende e tra aziende con il mondo della ricerca possiamo rafforzare la competitività del sistema imprese e rendere le aziende attrattive anche alle nuove generazioni”.

 


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