Il calcestruzzo drenante e permeabile all’acqua non è una novità, ma il nuovo materiale studiato dal gruppo di ricerca guidato da Karl Englund e Somayeh Nassiri – grazie alle fibre di carbonio – risulta leggero e resistente, e soprattutto il processo produttivo non richiederebbe molta energia e neppure l’utilizzo di particolari sostanze chimiche.
Il metodo descritto nell’ultimo numero del Journal of materials in civil engineering è sostenibile e si colloca nel filone dell’economia circolare. Questo permetterebbe un doppio vantaggio: evitare possibili inondazioni nelle aree urbane rendendo più sicura la circolazione e, nello stesso tempo ridurre l’inquinamento che le acque di dilavamento si portano appresso.
Il team di Englund e Nassiri ha lavorato con gli scarti di produzione degli stabilimenti della Boeing per ottenere il calcestruzzo permeabile attraverso una macinatura meccanica delle fibre, molto più economica di un processo termico o chimico, ma ugualmente capace di preservarle nel loro stato composito. Per ora il materiale funziona nelle prove fatte in laboratorio,a breve partiranno i test sulle applicazioni stradali.