Cellexcel, società spin-out dell’Università dell’East Anglia (UEA) presso il Norwich Research Park, uno dei principali centri al mondo per la ricerca scientifica a base biologica, ha sviluppato una nuova soluzione per:
- migliorare le prestazioni
- aumentare l’utilizzo di materiali compositi di origine vegetale nella produzione.
Si prevede che questa tecnologia, frutto del lavoro del Prof Richard Stephenson, CSO di Cellexcel e Emeritus Professor School of Chemistry presso l’UEA, accelererà l’adozione di biomateriali, portando a una significativa riduzione dei gas serra.
Lo scenario economico e ambientale
Al momento, i biocompositi rappresentano solo il 6% del mercato. Ma con un notevole incremento della domanda prevista per i compositi, la grande sfida è sostituire termoplastici e fibra di vetro con biomateriali, per arrivare ad un risparmio di circa tre tonnellate di CO2 per tonnellata di fibra di vetro. Passare un impiego di biocompositi del 6% ad uno del 12% a livello globale, rappresenta un’opportunità di crescita da 10 miliardi di dollari.
La tecnologia di Cellexcel
Si tratta di una soluzione incentrata sul miglioramento delle proprietà di resistenza all’acqua dei materiali di lino e canapa, consentendo loro di essere impiegati in una gamma più ampia di applicazioni, dai tosaerba, ai droni e ai pannelli automobilistici esterni. In ambienti asciutti, come l’interno di un’auto, infatti, i biocompositi funzionano bene, ma per gli esterni c’è bisogno di migliorarne le prestazioni. Cellexcel sta modificando chimicamente il materiale vegetale per raggiungere tale obiettivo.
Uno sguardo al futuro
Cellexcel sta cercando di espandere il proprio portafoglio di prodotti e ritiene di poter entrare sia nel settore aeronautico che in quello automobilistico, nonché in altre applicazioni ad alte prestazioni.
“La domanda di biocompositi – ha affermato il presidente esecutivo di Tim Pryce – è guidata da industrie che cercano soluzioni sostenibili. I progressi tecnologici nel settore stanno attirando investitori che considerano la tutela dell’ambiente un obiettivo chiave per gli azionisti. Il desiderio di ridurre le emissioni porterà al successo dei biocompositi”.