Carbon nanotube film produces aerospace composites without huge ovens or autoclaves

Un gruppo di ricercatori del MIT ha sviluppato una tecnica per produrre materiali compositi destinati al settore aerospaziale senza necessità di ricorrere a forni o autoclavi di grandi dimensioni. La ricerca, pubblicata sulla rivista «Advanced Materials Interfaces», potrebbe aiutare a rendere più veloce la produzione di aeroplani e altre strutture in composito di grandi dimensioni e prestazioni elevate

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A new 3-D printing method developed by MIT researchers

I ricercatori del MIT hanno sviluppato un nuovo metodo che utilizza stampanti 3D standard per produrre dispositivi funzionanti con l’elettronica già incorporata all’interno. I dispositivi sono costituiti da fibre contenenti materiali multipli interconnessi, che possono illuminare, percepire l’ambiente circostante, immagazzinare energia, o eseguire altre azioni.

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Stampa 3D, un gel restringe gli oggetti “per implosione”

E’ la nuova frontiera che rivoluzionerà molti settori, dalla nano robotica all’elettronica. Il gel permette di assemblare minuscoli oggetti di qualsiasi forma, materiale e complessità per poi rimpicciolirne le dimensioni di dieci volte. La tecnica, chiamata “fabbricazione per implosione” (ImpFab), è stata messa a punto negli Stati Uniti, al Massachusetts Institute of Technology (Mit)

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Finestre intelligenti grazie ai materiali compositi

Una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell’Università di Hong Kong ha messo a punto una pellicola che riflette fino al 70% della luce solare che entra dalle finestre. Si può applicare su qualsiasi infisso esistente e abbassa del 10% i costi energetici dell’edificio

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Droni in materiali compositi prendono il volo

Gli UAV (unmanned aerial vehicle), i veicoli aerei senza pilota, ora sono droni e la tecnologia dei droni guarda oggi ai materiali compositi. Una delle grandi promesse di utilizzo dei compositi nei droni è quella di abilitare i sistemi persistenti di lunga durata che forniscono un accesso a Internet WiFi su ampia area. Due i prototipi in volo, L’ Aquila di Facebook e il Jungle Hawk Owl prodotto dall’Istituto di tecnologia del Massachusetts

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Fibre super sottili prodotte mediante processo di elettro filatura gel

I ricercatori del MIT di Boston hanno sviluppato un processo in grado di produrre fibre super sottili, il cui diametro è misurabile nell’ordine dei nanometri, che sono al contempo forti e resistenti. Queste fibre, che dovrebbero essere poco costose e facili da produrre, potrebbero essere materiali di scelta per diverse applicazioni, tra le quali i nanocompositi

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Dal MIT il grafene 3D più resistente dell’acciaio

Un team di ingegneri del MIT ha progettato con successo una struttura in 3D che si annovera fra i materiali più forti e resistenti finora conosciuti: rispetto all’acciaio, presenta una densità pari al 5% e una forza di dieci volte superiore. Il risultato è stato ottenuto mediante la compressione e fusione di fiocchi di grafene, la cui forma ricorda quella dei coralli. Gli studiosi di Boston hanno dimostrato che a fare la differenza è l’insolita configurazione delle forme in 3D rispetto al materiale stesso

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Elettronica stampabile

Dal MIT una nuova tecnica di stampaggio dalle caratteristiche funzionali. Utilizzando i nanotubi di carbonio, i ricercatori sono riusciti a realizzare un timbro in grado di stampare inchiostri elettronici su superfici rigide e flessibili. Questo processo di stampaggio dovrebbe essere in grado di stampare transistor abbastanza piccoli per controllare i singoli pixel nel display ad alta risoluzione e nei touchscreen. Inoltre può anche offrire un modo relativamente poco costoso e veloce per la produzione di superfici elettroniche per nuove applicazioni ancora da individuare

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Nei nanotubi l’acqua diventa solida invece di bollire

Un team di ricercatori del MIT ha fatto una scoperta inaspettata sull’acqua: all’interno del più piccolo degli spazi – i nanotubi di carbonio le cui dimensioni interne sono poco più grandi di un paio di molecole d’acqua – l’acqua, se sottoposta alle temperature che normalmente la portano all’ebollizione, si trasforma nello stato solido, in una forma simile al ghiaccio. La scoperta potrebbe comportare nuove applicazioni: ad esempio, i fili riempiti di “ghiaccio”, sfruttando le proprietà termiche ed elettriche dell’acqua, potrebbero essere i migliori vettori per i protoni

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