Una nuova tecnologia che sfrutta le basse temperature


Il processo è chiamato densificazione reattiva idrotermale a fase liquida (rHLPD), ma dietro un nome di non immediata comprensione, nasconde un’idea “abbastanza” semplice. La tecnica permette di creare attraverso soluzioni acquose, legami tra i materiali (come le polveri di minerali) a basse temperature, solidificandoli. “In generale, – afferma il professore – non superiamo i 240 ° C per produrre i materiali compositi, ma a molti processi basta la temperatura ambiente”.
L’idea, come spesso succede, è nata quasi per caso. “Ho visto come i frutti di mare sono in grado di produrre ceramiche a bassa temperatura, come i cristalli di carbonato, e ciò che le persone possono fare con acqua, come nel caso delle piste di atterraggio create in Alaska”, spiega Richard E. Riman. “Mi sono detto che saremmo dovuti essere in grado di fare la stessa cosa con la ceramica, ma impiegando un processo chimico a basse temperature che coinvolgesse l’acqua”.
I risultati non si sono fatti attendere come dimostra l’eco-cemento “Solidia” creato da non solo con minore energia termica ma anche un tasso di calcare incorporato più basso, il che si traduce in una riduzione delle emissioni di CO2 nella fabbricazione. E il prezzo di produzione è identico a quello del più comune cemento Portland.
La prima startup, Solidia Technologies, è stata avviata nel 2008, ma l’ingegnere non intende fermarsi qui. “In definitiva, ciò che vorremmo essere in grado di fare è creare una ‘Materials Valley’, dove questa tecnologia possa dar vita ad una società dopo l’altra, piccole, medie e grandi imprese”, ha aggiunto Riman che già si appresta a lanciare una nuova startup. Obiettivo? Realizzare materiali per dispositivi elettronici, ottici, magnetici, biomedici, tessuti e impianti aerospaziali.

Fonte: www.rinnovabili.it

slide1


Leggi anche

Nel 2013 il Dubai World Trade Center si è rivolto a Polieco Group per la realizzazione del Conference and Exhibition Centre, il centro degli eventi di Expo 2020 a Dubai, un progetto moderno nel quale non era contemplabile l’utilizzo della classica copertura in ghisa o metallo, che sarebbe andata in contrasto con lo stile dell’opera. Grazie alle caratteristiche distintive del materiale composito utilizzato, il chiusino KIO si è rivelato invece un prodotto maneggevole e sicuro e quindi la scelta migliore per questo tipo di progetto….

Leggi tutto…

La combinazione di nido d’ape e polipropilene permette di alleggerire i materiali, aumentandone le proprietà meccaniche. Nidaplast offre core material che consentono la realizzazione di pannelli sandwich strutturali e leggeri, con i quali è possibile realizzare facciate armoniche, senza appesantire le strutture degli edifici. Applicando strati ridotti di fibra di vetro, alluminio o marmo, infatti, è possibile modificare con estrema facilità l’estetica di un palazzo, garantendo al contempo una buona resistenza alle intemperie….

Leggi tutto…

Il progetto di ristrutturazione e di miglioramento sismico del Collegio Universitario ADISU di Perugia prevedeva la conservazione dell’attuale destinazione d’uso, migliorando il servizio offerto agli utenti. L’obiettivo è stato quello di eliminare le carenze strutturali, cercando di ottenere un miglioramento del comportamento strutturale in termini di risposta all’azione sismica. È stata condotta una modellazione con analisi dinamica lineare, risultando un miglioramento globale degli edifici interessati. Quindi si è deciso di rafforzare prima le travi e i pilastri esistenti in c.a. con FRP in carbonio, quindi i nodi con piastre in acciaio. Gli elementi in c.a. ammalorati sono stati riparati mediante asportazione del cls deteriorato, trattamento dei ferri e successiva ricostruzione del cls….

Leggi tutto…

In virtù del suo elevato contenuto di ossido di Zirconio, il vetro AR è la soluzione ideale per conferire alle reti durabilità e resistenza, proteggendole da eventuali aggressioni degli agenti alcalini. Di conseguenza, i sistemi rinforzati con reti in fibra di vetro AR vantano caratteristiche tecniche particolarmente vantaggiose, come l’elevata efficienza del composito, il mantenimento delle prestazioni meccaniche nel tempo e la riduzione di spessore e peso….

Leggi tutto…

Garantire la sicurezza del patrimonio storico e architettonico nazionale è un problema sociale ed economico, per la cui soluzione sono state sviluppate tecniche volte a migliorare le prestazioni e la sicurezza degli edifici storici vincolati. Una soluzione virtuosa è rappresentata dall’impiego di materiali compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM-SRG), che offrono numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali.
Un intervento di riqualificazione dell’ex complesso militare “Arsenale Austriaco Franz Joseph I di Verona” ha previsto la realizzazione dei nuovi cordoli di sommità, compositi SRG, il cui rinforzo è costituito da tessuti in trefoli di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza (UHTSS) immersi all’interno di una matrice inorganica in calce idraulica. …

Leggi tutto…