I biocompositi: valore aggiunto nel settore dell’eolico

Da qui nasce l’idea di INCA Renewtech, con sede in Canada, che entro i prossimi due anni ha intenzione di proporre un’alternativa: un biocomposito sostenibile che potrebbe sostituire la balsa in qualsiasi punto della lama.

 

Le caratteristiche tecniche del materiale

Prodotto con fibre corte dal Hurd – la parte interna legnosa del gambo della canapa – INCA BioBalsa, ha una densità paragonabile a quella della balsa e una resistenza alla compressione migliore rispetto al legno. Vanta inoltre un:

  • costo competitivo
  • è più sostenibile, a livello ambientale, della combinazione di balsa e schiuma
  • ha un’ottima resistenza al fuoco e all’umidità.
  •  

La canapa viene coltivata per la produzione tessile e alimentare da decenni – afferma David Saltman, presidente e CEO di INCA Renewtechma gli alti steli della pianta, che contengono alcune delle fibre più forti sulla terra, sono sottoutilizzati, come lettiera per cavalli o per la bonifica del suolo. Noi ci siamo resi conto che era possibile sfruttare le caratteristiche di questi steli, costituiti per il 99% da fibra pura, per realizzare materiali compositi molto performanti, dando così il giusto valore a ciò che era considerato uno scarto”.

 

L’innovazione al servizio dell’ambiente

La sostenibilità è uno dei punti cardine della strategia di business di INCA Renewtech. Tale approccio trova una sua concreta applicazione nella produzione di BioBalsa. Una valutazione di GreenStep Solutions ha rilevato, infatti, che un metro cubo di BioBalsa durante il suo ciclo di vita cattura 260 kg di anidride carbonica, che altrimenti andrebbe dispersa nell’atmosfera.

La canapa porta benefici all’ambiente già durante il suo periodo di crescita – spiega Camille Saltman, direttore marketing e vendite di INCA Renewtech – dal momento che contribuisce a ridurre l’anidride carbonica nell’aria. Inoltre, lo stesso materiale viene utilizzato, al posto del legno, all’interno di una pala di turbina eolica, che ha una vita media di oltre vent’anni, ciò significa che il carbonio continua ad essere trattenuto e che si riduce notevolmente anche la deforestazione”.

 


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