Negli ultimi anni Boeing è impegnata a ridurre gli sfridi della lavorazione dei materiali fibrorinforzati e ha sviluppato uno schema per la loro raccolta, ma ad oggi non era ancora disponibile una valida tecnologia per il riciclo di fibre e matrici polimeriche. Da questa esigenza nasce l’accordo con la britannica ELG, che ha sviluppato una tecnica per recuperare e riutilizzare le fibre di carbonio presenti nel composito. I materiali di scarto o in eccesso vengono messi in un forno in grado di vaporizzare la resina che tiene insieme gli strati di fibra di carbonio, rendendo il rinforzo nuovamente disponibile.
Per dimostrare la validità di questa tecnologia su larga scala, Boeing ed ELG hanno condotto un progetto pilota presso il Composite Wing Center di Everett (Washington, USA), dove vengono costruite le ali per il nuovo aeroplano 777X. In 18 mesi, sono state recuperate 680 tonnellate di fibra. Questa, una volta rigenerata, è stata ceduta per un nuovo utilizzo ad aziende operanti nel settore dell’elettronica e automotive.
Il progetto sarà implementato in tutti gli undici siti del gruppo americano consentendo di ridurre del 20% i rifiuti solidi destinati a discarica entro il 2025, con risparmi stimati in un milione di sterline l’anno.
“Grazie a questa collaborazione, l’impegno ambientale di Boeing è ad un livello completamente nuovo: nel prossimo futuro riciclare i compositi sarà un processo standard, come il riciclo dell’alluminio o del titanio”, ha dichiarato Kevin Bartelson, responsabile produzioni ali 777.
