La solvolisi per riciclare i biocompositi nel settore aeronautico

L’industria aeronautica fa sempre più spesso uso di materiali biocompositi (prodotti dall’unione di resine da fonti rinnovabili e di fibre naturali per il rinforzo) per la realizzazione di parti dei velivoli. L’eterogeneità di questi materiali e la mancanza di fibre di carbonio al loro interno, tuttavia, rendono più complessa la loro gestione a fine vita.

 

Il progetto ELIOT

AIMPLAS, il Plastics Technology Centre e il centro di ricerca olandese TNO hanno condotto un’analisi approfondita delle diverse metodologie di riciclo dei biocompositi utilizzati nel settore aeronautico. Obiettivi dello studio erano la valutazione, su scala impiantistica pilota, delle alternative tecnicamente e finanziariamente praticabili e la promozione di tecnologie in grado di migliorare la sostenibilità dei processi produttivi del settore aerospaziale.

La ricerca è stata finanziata dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020, nel quadro dell’iniziativa tecnologica congiunta Clean Sky e nell’ambito della convenzione di sovvenzione numero 886416.

 

I risultati

Dai test è emerso che la solvolisi e la pirolisi sono le soluzioni più idonee per la produzione su larga scala. La pirolisi, però, emette il 17% in più di anidride carbonica e consuma il doppio del calore rispetto alla solvolisi. Quest’ultima, infatti, al posto dell’energia termica utilizza alcuni solventi, che possono essere recuperati e riutilizzati nel processo.

Le prove sono state effettuate all’interno di un impianto di trasformazione con una capacità di dieci chilotonnellate di biocompositi all’anno. Sia per la pirolisi che per la solvolisi sono state necessarie ulteriori fasi di purificazione per poter utilizzare rispettivamente il liquido di pirolisi e il prodotto distillato. Altre tecnologie analizzate sono state il riciclaggio meccanico, la dissoluzione, la degradazione enzimatica, la gassificazione e il compostaggio.

 


Leggi anche

La supply chain dell’Additive Manufacturing in scena dal 28 al 29 settembre 2023 nella cornice del Museo Alfa Romeo per la XI edizione del Convegno/Exhibition RM FORUM…

Leggi tutto…

Plataine, fornitore di soluzioni di AI e Industrial IIoT per l’ottimizzazione della produzione, ha intrapreso una collaborazione con l’Advanced Technologies Lab for Aerospace Systems (ATLAS), parte del National Institute for Aviation Research (NIAR) della Wichita State University, per esplorare le possibilità di evoluzione digitale dei processi di produzione di compositi avanzati, grazie all’analisi dei dati….

Leggi tutto…

Un consorzio composto dalle PMI ÉireComposites e Plasma Bound e dall’Università tecnologica di Dublino ha ottenuto un finanziamento governativo di 2,5 milioni di euro per il progetto Ad Astra, che ha l’obiettivo di promuovere l’adozione di materiali compositi leggeri in diverse fasi del processo produttivo dell’industria aerospaziale. Il lavoro sarà sostenuto nell’ambito del DTIF (DISRUPTIVE TECHNOLOGIES INNOVATION FUND) Call 5, guidato dal governo irlandese e da Enterprise Ireland….

Leggi tutto…

In occasione dell’evento JEC Forum ITALY – organizzato da JEC Group in collaborazione con Assocompositi – del prossimo 6-7 giugno 2023 a Bologna, Leonardo Spa terrà un intervento all’interno della sessione “Nuovi modelli per l’innovazione e nuove tecnologie”. Disponibile ora l’abstract dello speech!…

Leggi tutto…

Nell’ottica di rendere più sostenibile l’industria aerospaziale, i compositi a sandwich possono sostituire i termoindurenti tradizionali nella creazione di parti strutturali degli aerei, senza rinunciare alla resistenza in ambienti estremi o in situazioni di carico imprevisto. EconCore sta lavorando con Airbus, Fraunhofer e il Politecnico della Danimarca (DTU) alla realizzazione di un timone sostenibile per un aeromobile in compositi a nido d’ape….

Leggi tutto…