La storia dell’Aerogel risale al 1931 quando Stevan Kistler del College of the Pacific (Stockton) in California cercò di scambiare il liquido di una gelatina con del gas senza provocarne il collasso. Da questo esperimento nacque l’Aerogel utilizzato sin dagli anni Novanta come isolante termico, ad oggi è la sostanza solida più leggera esistente al mondo. Oltre alla sua leggerezza, l’Aerogel si presenta anche come un eccezionale isolante termico e resistente a temperature elevatissime.
La ricerca internazionale guidata dall’UCLA ha elaborato e definito un procedimento finora inedito che permette di creare un aerogel composto di aria intrappolata in un reticolo di materiale solido come la ceramica, sostanza nettamente più adatta rispetto al metallo o al carbonio per contrastare temperature noteceravoli.
Per superare i limiti di un materiale tanto fragile e degradabile come la ceramica, gli scienziati coinvolti negli studi hanno impilato fogli di materiale sottili quanto lo spessore di un atomo, realizzando una struttura esagonale di atomi leggera e isolante, ma soprattutto molto più resistente.
Diverse sono state le sperimentazioni per testare le capacità del nuovo materiale: è stato riscaldato fino a 900º e poi raffreddato immediatamente dopo a -198º, ripetendo il procedimento svariate volte. Mettendolo persino in una camera da vuoto con una temperatura che raggiungeva quasi i 1.500º, l’Aerogel ha dimostrato di resistere a stress prolungati nel tempo mantenendo tutte le sue eccezionali caratteristiche e senza riportare alcun danno. Di fronte ad uno sbalzo termico di questa portata il prodotto realizzato dall’UCLA reagisce contraendosi piuttosto che espandersi come i suoi simili, riducendo di gran lunga il rischio comune di fratturarsi. L’innovativa architettura permette all’Aerogel di essere decisamente molto più flessibile e durevole.
La nuova versione dell’Aerogel è evidentemente una rivoluzione di grande importanza in ambito aerospaziale, per non parlare della rilevanza e del valore che acquisisce anche a livello storico. I mezzi finora costruiti per viaggiare nello spazio sono inclini a fratturarsi per via degli sbalzi termici ripetuti. Questo problema ha spinto a ricercare una soluzione che permettesse di affrontare nel futuro viaggi in tutta sicurezza, con veicoli totalmente idonei a resistere a qualsiasi sollecitazione proveniente dall’esterno e avendo le proprie componenti tecnologiche completamente isolate.