Giovanni Soccodato, direttore strategie e innovazione di Leonardo, ha illustrato una serie di esperimenti per l’applicazione del grafene nello Spazio. In particolare, il progetto di Leonardo è rendere il Grafene utilizzabile per preparazioni industriali future. Sono attualmente in corso lavorazioni su processi in grado di replicare le sperimentazioni per rendere applicabile il Grafene in maniera ripetitiva sulle linee di produzione.
LoB Spazio, presso la divisione Sistemi avionici e spaziali di Leonardo, sta sviluppando un sistema di raffreddamento per satelliti basato sul Grafene e chiamato “loop heat pipe” che presto volerà nello spazio: il sogno è di avere sistemi di raffreddamento completamente autonomi per la futura esplorazione e colonizzazione dello spazio. Grazie al Grafene anche le strutture aerospaziali possono dunque diventare intelligenti, capaci di conoscere la propria temperatura e lo stato di sollecitazione meccanica e addirittura di usura, con un chiaro vantaggio competitivo nella manutenzione preventiva.
Inoltre, introducendo fibre in Grafene nei materiali compositi, si potrebbe ottenere una maggiore flessibilità e resistenza, aumentando le prestazioni dei prodotti. Anche nel mondo dell’elettronica, grazie alle caratteristiche di superconduttività che ha il Grafene, possiamo pensare di ottenere dei circuiti più veloci, risolvendo un problema importantissimo come la “dissipazione di calore”. Si parla anche di possibili applicazioni in campo biomedicale, in quanto il Grafene ha la capacità di intercettare la luce, consentendo di creare sistemi ad infrarossi innovativi, più sensibili. Si sta ipotizzando anche a possibili applicazioni per la sostituzione della retina dell’occhio umano. Queste applicazioni sono ancora molto primordiali, ma le premesse per il futuro sono promettenti.
