Armature e barre in vetroresina (GFRP)

Dal settembre di Compositi Magazine

Sireg Geotech

Si è svolto lo scorso maggio un incontro formativo aperto a cura di Sireg Geotech sul tema delle innovazioni e delle sfide nei calcestruzzi e nelle armature per il ripristino strutturale e per le nuove costruzioni, all’interno del ciclo di incontri #AperiConcrete organizzati da American Concrete Institute Italy Chapter e Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano.

Sireg Geotech ha condiviso il suo know how e le esperienze sul campo con armature e barre in vetroresina (GFRP) per infrastrutture e manufatti in cemento armato, un ambito che vede l’azienda pionieristicamente attenta e impegnata attraverso la ricerca e lo sviluppo di soluzioni più durature e sostenibili, anche in collaborazione con grandi gruppi industriali, Enti internazionali di ricerca e Università in Italia, Europa e oltreoceano.

Sono purtroppo noti a tutti i problemi delle infrastrutture italiane progettate e realizzate nel primo dopoguerra ma oggi, grazie all’innovazione tecnologica e alla ricerca, anche in Italia possono finalmente aprirsi scenari alternativi che avranno un impatto strategico sul settore dell’edilizia, in particolare sul settore delle infrastrutture e di tutti i manufatti in cemento armato esposti ad ambienti particolarmente aggressivi e soggetti a costante degrado. In prospettiva, nell’era post metallo, le implicazioni e le opportunità per il comparto cresceranno esponenzialmente.

Il professor Antonio Nanni (Civil, Arch. & Environ. Engineering University of Miami e vicePresident di ACI) ha esposto, una panoramica di casi concreti di applicazioni negli Stati Uniti e in Canada dove le barre in vetroresina sono già lo stato dell’arte nella realizzazione di infrastrutture con vita utile di 100 anni grazie a una situazione normativa avanzata. Negli Stati Uniti e in Canada l’impiego di questi materiali compositi vede oggi un incremento sempre crescente proprio grazie a un quadro normativo e a standard di qualifica che ne ha permesso un rapido sviluppo. Fino a venti anni fa, nei laboratori universitari, si studiava l’impiego di questi materiali solo per applicazioni temporanee in geotecnica, mentre oggi assistiamo a un sempre più diffuso impiego, prevalentemente in ambito infrastrutturale con opere permanenti come ponti, canali e altre in diversi settori.

Il successo di questa tecnologia nei mercati d’oltreoceano è sicuramente stato favorito dal rapido ma pur sempre attento e graduale sviluppo dei documenti quali l’ACI 440.1R-15 “Guide for the Design and Construction of Structural Concrete Reinforced with Fiber-Reinforced Polymer (FRP) Bars” dell’American Concrete Institute e l’ “AASHTO LRFD Bridge Design Guide Specifications for GFRP-Reinforced Concrete” dell’American Association of State Highway and Transportation Officials che rappresentano oggi gli standard più aggiornati per la progettazione di elementi in cemento armato rinforzati con barre in fibra di vetro.

L’ingegner Paolo Casadei (Responsabile Area Composite Structural Reinforcement di Sireg Geotech) ha approfondito invece l’impatto delle armature in VTRR / FRP sulla durabilità e sostenibilità delle strutture in calcestruzzo armato e gli aspetti di Qualifica e Progettazione secondo gli standard europei. Le barre in materiale composito fibrorinforzato FRP (Fiber Reinforced Polymer) in sostituzione dell’acciaio per la realizzazione di elementi strutturali in calcestruzzo armato sono realizzate con fibre di varia natura, fra le quali il vetro e il carbonio sono sicuramente i materiali più impiegati. Il vetro, in particolare, svolge un ruolo dominante grazie a una serie di caratteristiche chimico-meccaniche che, in relazione ai costi, lo rendono ad oggi il miglior candidato per numerose applicazioni in ambienti “difficili” per le comuni armature in acciaio.

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