Cisterne “Ultralight”, rivoluzione nel mondo dei carburanti marittimi

ABS, OceanFinance e Scorpius Launch Company (SSLC) hanno lanciato un progetto, partendo dalla base già esistente e riuscita dello “Space Tech4Sea”, che prevede l’utilizzo di materiali compositi per favorire una maggiore diffusione del gas naturale liquefatto.

Gli innovativi serbatoi “ultralight”, decisamente molto più leggeri e compatti grazie all’utilizzo della tecnologia in fibra di carbonio composita, sono stati ideati principalmente per lo shipping a breve e medio raggio.

Il progetto triennale adatterà alle applicazioni marine, infatti, i serbatoi compositi ad alta pressione, PRESSURMAXX di SSLC società specializzata nella produzione di componenti meccaniche per i motori a propulsione. Le cisterne, già sperimentate e collaudate da oltre duecento clienti tra cui la Nasa, verranno sviluppate, rese meno voluminose e più leggere e permetteranno di ridurre in maniera significativa i costi relativi al consumo dell’Lng in qualità di carburante marittimo.

La tecnologia già esistente essendo molto più pesante diminuisce la capacità di carico del carico, pertanto la nuova tecnologia composita più leggera e gli annessi costi ridotti renderanno sicuramente molto più accattivante e praticabile per gli armatori l’utilizzo di Lng come carburante marittimo.

A tal proposito si riportano le parole di Panayotis Zacharioudakis, direttore generale della OceanFinance, «Questa tecnologia offre un prodotto destinato a capovolgere gli equilibri del mercato dei “marine fuels” e che finalmente sbloccherà la potenziale domanda di gas naturale liquefatto come carburante marittimo. Grazie all’utilizzo della tecnologia composta l’Lng diventerà una scelta convincente per gli armatori. La taglia e il peso delle cisterne attualmente in uso, infatti, riduce notevolmente la capacità di trasporto e aumenta il fabbisogno di forza motrice aggiuntiva, facendo dell’Lng un carburante poco attrattivo».

Il presidente e Ceo della Scorpius Markus Rufer ha precisato che verrà escluso di conseguenza il pericolo di corrosione – “corrosion-free” – e che raggiungendo l’80% di leggerezza in più rispetto alle cisterne precedenti verrà migliorata l’operatività e la spesa sostenuta dalle navi.

Si tratta evidentemente di un passo avanti a livello tecnologico che ribalterà e riequilibrerà il settore.

Markus Rufer ha dichiarato che l’introduzione di tale innovazione consentirà la vendita di oltre 2.000 unità nell’arco dei prossimi dieci anni.

Il gruppo composto da American Bureau of Shipping, dalla OceanFinance e dalla californiana Scorpius prevede un business molto florido per quanto concerne la costruzione e la manutenzione delle nuove attrezzature grazie alla possibilità di trasportare più facilmente le unità.

Attualmente i serbatoi vengono realizzati ancora a mano, motivo per il quale il progetto prevede di adottare una linea di produzione automatizzata così da poter garantire prezzi competitivi.

Gli ingegneri del Global Ship Systems Center di ABS in Grecia forniranno le regole, i regolamenti e le norme in base ai quali la tecnologia del serbatoio composito può essere approvata per applicazioni marine, rivedendo i progetti presentati da SSLC.


Leggi anche

Un consorzio composto dalle PMI ÉireComposites e Plasma Bound e dall’Università tecnologica di Dublino ha ottenuto un finanziamento governativo di 2,5 milioni di euro per il progetto Ad Astra, che ha l’obiettivo di promuovere l’adozione di materiali compositi leggeri in diverse fasi del processo produttivo dell’industria aerospaziale. Il lavoro sarà sostenuto nell’ambito del DTIF (DISRUPTIVE TECHNOLOGIES INNOVATION FUND) Call 5, guidato dal governo irlandese e da Enterprise Ireland….

Leggi tutto…

AIMPLAS e TNO hanno concluso il progetto ELIOT, che prevede una revisione completa delle tecnologie di riciclaggio per compositi e biocompositi. Durante i test sono stati valutati dodici metodi applicati a sei diversi materiali. La solvolisi e la pirolisi sono risultate le alternative più promettenti per la produzione su larga scala. La pirolisi, tuttavia, ha dimostrato di avere costi economici ed ambientali maggiori rispetto alla solvolisi, dal momento che genera il 17% in più di anidride carbonica e sviluppa il doppio del calore….

Leggi tutto…

In occasione dell’evento JEC Forum ITALY – organizzato da JEC Group in collaborazione con Assocompositi – del prossimo 6-7 giugno 2023 a Bologna, Leonardo Spa terrà un intervento all’interno della sessione “Nuovi modelli per l’innovazione e nuove tecnologie”. Disponibile ora l’abstract dello speech!…

Leggi tutto…

Nell’ottica di rendere più sostenibile l’industria aerospaziale, i compositi a sandwich possono sostituire i termoindurenti tradizionali nella creazione di parti strutturali degli aerei, senza rinunciare alla resistenza in ambienti estremi o in situazioni di carico imprevisto. EconCore sta lavorando con Airbus, Fraunhofer e il Politecnico della Danimarca (DTU) alla realizzazione di un timone sostenibile per un aeromobile in compositi a nido d’ape….

Leggi tutto…

Oggi parlare di aviazione sostenibile, vuol dire porsi l’obiettivo di ridurre il peso strutturale dei velivoli, limitando al contempo anche i consumi e le emissioni. Per raggiungere tale scopo è opportuno sostituire le parti metalliche con equivalenti in compositi, che possiedono elevati rapporti di resistenza e rigidità rispetto al peso. NLR (Netherlands Aerospace Centre) sta esplorando le potenzialità della produzione additiva su larga scala di materiali termoplastici rinforzati con fibre….

Leggi tutto…