Gianfranco Carbonato, presidente di Prima Industrie, è ben cosciente del fatto che la manifattura additiva, realizzata con le stampanti tridimensionali, metta la sua azienda in prima fila. «Le stampanti 3D lavorano con i laser, il cuore della nostra attività», spiega uno dei fondatori di un’azienda che ha appena fatto 40 anni ed è quotata in Borsa dal 1999. La Prima Industrie punta tutto sui laser, iper-specializzandosi e scommettendo sugli Stati Uniti e i mercati extra-UE. «Decidiamo l’internalizzazione dei generatori laser», spiega Carbonato. Laser che ora sono in grado di tagliare qualunque lamiera con una precisione millimetrica, come gli ottomila fori della torcia olimpica di Londra 2012. Per questo è stato deciso l’ampliamento della sede di Collegno per ospitare macchine gestite da software in grado di prevenire i malfunzionamenti con largo anticipo. «I mercati ormai ci chiedono la totale interconnessione tra meccanica, elettronica e informatica e l’interazione uomo-macchina grazie alle tecnologie digitali», afferma sempre Carbonato, che in Cina ha avviato un impianto a Wujang, vicino Shanghai.
