Il settore della trasformazione di materie plastiche e compositi in Francia si avvia a chiudere l’anno con un giro d’affari intorno a 30,2 miliardi di euro, di poco inferiore al suo record storico di 31 miliardi di euro, realizzato nel 2007, prima della crisi finanziaria che ha sconvolto le economie occidentali. Nel corso dell’ultimo triennio, il settore ha messo a segno una crescita media del fatturato del 2,8% annuo (+4,3% la produzione in volume), mentre il tasso medio annuo dal 2000 al 2017 si attesta all’1,8% (+0,8% in volume). I settori che hanno trainato la ripresa della domanda di plastiche e compositi sono l’ automotive, le costruzioni, l’elettronica e il medicale. I dati sull’ andamento del settore sono contenuti nel Panorama Plasturgie 2017, documento elaborato dall’ associazione di settore, Fédération de la Plasturgie et des Composites. La crescita della produzione nell’ ultimo triennio, pari al +4,3% medio annuo – rileva Jean Martin, direttore della Fédération de la Plasturgie et des Composites – è superiore a quella registrata nell’ Area UE (+3,1%) e in Germania (+2,7%), pur in uno scenario di contrazione del numero di imprese e dell’occupazione. Positivo anche l’andamento della produttività di plastiche e compositi, che tra il 2000 e il 2015 è cresciuta del 2,1% ogni anno, contro l’1,2% della Spagna, l’1,1% della Germania e lo 0,1% dell’Italia. Fédération de la Plasturgie et des Composites rappresenta l’industria francese che trasforma materie plastiche e materiali compositi, 3.350 aziende con circa 125mila addetti, in gran parte PMI. L’impresa media occupa 36 addetti e ha un fatturato di 8,6 milioni di euro.
