Fino ad oggi la sperimentazione animale ha generato la maggior parte delle informazioni sulla validità di un prodotto farmaceutico, considerando, innanzitutto, la diversità specie-specifica del target finale e solo successivamente la causalità dell’insorgenza della patologia nel paziente. L’obiettivo della ricerca sui tessuti umani individuo-specifici è finalizzata per testare l’efficacia di nuovi farmaci, riducendo così il ricorso a terapie non sempre necessarie, costose e, a volte, anche dannose per il paziente.
A mettere a punto lo studio un team di ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibcn), Campus biomedico di Roma e Fondazione Giovanni Paolo II (Fgps) di Campobasso che, per la prima volta, hanno utilizzato la tecnologia di stampa tridimensionale cardiaca vascolarizzata, utilizzando cellule multi-specie, sia murine (riprogrammate) sia umane, partendo da differenti geometrie di stampa.
Un modello standard da cui partire per sviluppare, in futuro, ulteriori prototipi di organi e tessuti, quali giunzione neuromuscolare, cervello, cervelletto, pancreas, cute, microambienti tumorali, vasi sanguigni, etc., da cellule staminali pluripotenti indotte – iPSC), utili a testare terapie su misura per curare patologie non solo neurodegenerative, ma anche oncologiche.
Il lavoro rientra nel progetto SATISFY Generazione di tessuti umani individuo-specifici per test di efficacia di nuovi farmaci, coordinato dal Cnr, in collaborazione con il Dipartimento di scienze e biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università la Sapienza di Roma e finanziato dal programma di LAZIOINNOVA (2018) Progetto gruppi di ricerca – Conoscenza e cooperazione per un nuovo modello di sviluppo.
Sviluppare terapie mirate e su misura potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’assistenza sanitaria, mutuata da una visione clinica paziente-centrica. Attuarla appieno significherebbe fornire una terapia personalizzata sul paziente e prescritta al momento giusto, evitando un’esposizione a farmaci potenzialmente inefficaci, se non tossici, per l’organismo.
“La medicina personalizzata”, rappresenta la frontiera di diagnosi e trattamento di numerose patologie, verso le quali a oggi molti farmaci non si rivelano efficaci quanto dovrebbero. Si tratta di una sfida a cui il sistema sanitario è chiamato a trovare una risposta in termini di incremento della qualità, sicurezza della cura e ottimizzazione dei costi di assistenza. I vantaggi evidenziati dai progressi della ricerca sono tali da spingere le aziende farmaceutiche ad affiancare linee di sperimentazione che prevedono l’uso di strumenti di analisi e test di diagnostica molecolare, con l’obiettivo di prescrivere farmaci sempre più “cuciti su misura”. I risultati, infine, potrebbero essere consultabili su una piattaforma open data.