L’ESA ha autorizzato ArianeGroup a continuare lo sviluppo di Phoebus (Prototype of a Highly OptimizEd Black Upper Stage), dimostratore dello stadio superiore di Ariane 6 realizzato in compositi leggeri in fibra di carbonio.
L’accordo tra l’Agenzia spaziale europea e la joint venture francese, che ha un valore di 50 milioni di euro e segue quelli già firmati nel 2019 e 2021, fa parte di un programma chiave per l’ottimizzazione dell’ICARUS (Innovative Carbon ARiane Upper Stage), con l’obiettivo di stimolare l’innovazione nel campo delle tecnologie dei compositi criogenici.
Una collaborazione tutta europea
ArianeGroup ha sviluppato le tecnologie di progettazione per i serbatoi criogenici e le strutture adiacenti, lavorando a stretto contatto con MT Aerospace, azienda tedesca specializzata nella realizzazione di strutture e serbatoi in fibra di carbonio fino a 3,5 m di diametro. Le due realtà proseguiranno la collaborazione anche per le attività di produzione e di test in due fasi del Phoebus.
Entro la metà del 2023, verrà ultimato il primo dimostratore in versione ridotta (2 metri di diametro), allo scopo di verificare la correttezza del processo produttivo.
Una time line molto serrata
Lo step successivo prevede che, con i componenti prodotti da MT Aerospace, ArianeGroup possa iniziare l’assemblaggio e il collaudo del Phoebus, costituito da un serbatoio di idrogeno liquido su uno di ossigeno liquido, secondo le dimensioni reali del futuro upper stage. I test finali, che comprendono il ciclo di riempimento e rifornimento, la pressurizzazione e il drenaggio, saranno condotti verso la fine del 2025 presso il centro di prova dell’Agenzia Aerospaziale Tedesca (DLR) a Lampoldshausen.
Sarà il primo serbatoio criogenico in fibra di carbonio al mondo di queste dimensioni.
Karl-Heinz Servos, direttore industriale di ArianeGroup afferma
“Phoebus aprirà la strada al nuovo ‘upper stage nero’ per Ariane 6 e altri lanciatori futuri, ma anche all’introduzione di tecnologie innovative di compositi criogenici e idrogeno liquido nel settore aerospaziale. Con il supporto dell’Esa e la collaborazione di Mt Aerospace, siamo in grado di migliorare ulteriormente la versatilità e la competitività dell’Ariane 6, accelerando l’innovazione spaziale in Europa e guidando lo sviluppo di una nuova famiglia di razzi che garantiscano un accesso allo spazio sempre più sostenibile”.