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L’esoscheletro che vince la paralisi


A Firenze sono stati testati su alcuni pazienti paralizzati degli esoscheletri in carbonio e alluminio che potrebbero restituire a molte persone la possibilità di camminare.
La struttura è molto esile ma possiede capacità straordinarie e potrebbe essere la soluzione per tutti coloro che hanno perso la capacità di camminare, a causa di ictus, sclerosi e parkinson.
Ideati inizialmente per scopi militari, questi robot in carbonio e alluminio sono un prodigio della cibernetica. Una speranza per milioni di persone paraplegiche.
L’esoscheletro è uno strumento che aiuta il movimento degli arti inferiori grazie ad un meccanismo elettronico e meccanico.

Gli specialisti dell’Istituto Prosperius di Firenze Benedetta Bigazzi, Marco Caserio e Paolo Milia ne hanno presentato oggi la più recente versione operativa, il modello Ekso 1.2, nel corso della manifestazione organizzata da Confindustria Firenze per Expo 2015, che si è svolta nella Casa dell’eccellenze all’interno dell’ex tribunale di piazza San Firenze.

Restituendo al paziente la statura eretta, spiegano Marco Caserio e Benedetta Bigazzi, l’esoscheletro induce peraltro benefici fisici oltre che psicologici. Grazie all’utilizzo di questi materiali innovativi e alla creazione di questo scheletro esterno, i pazienti riattivano alcune  funzioni organiche come motilità intestinale, vescica, circolazione compromesse da una lunga immobilità, e si riduce così il rischio di infezioni, uno dei fattori di mortalità dei paraplegici“.


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