Metodo ad ultrasuoni per le grinze interne

I difetti interni più comuni sono le delaminazioni, le inclusioni, la porosità, i vuoti e le deformazioni degli strati di pre-impregnato, generalmente indicate, quando orientate perpendicolarmente alla superficie, come grinze interne. Per rivelare e caratterizzare queste anomalie Alenia Aermacchi ha messo a punto un metodo di ispezione basato su ultrasuoni.

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Laminati più resistenti con il nanostiching

Cucire insieme strati di laminati utilizzando nanotubi di carbonio allineati verticalmente tra gli strati di fibra. La tecnica sviluppata presso il MIT ( Massachusetts Institute of Technology) è stata chiamata “nanostitching”, può ovviare al fenomeno della delaminazione e realizzare strutture di aerei più sicure, migliorare le proprietà nella direzione “through plane” e comportare una maggiore tolleranza ai danni

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RoboBee, insetti robot in fibra di carbonio

Sono stati progettati dai ricercatori dell’Università di Harvard, piccoli insetti robot, chiamati “RoboBee”, costituiti da un corpo in fibra di carbonio (80 milligrammi) al quale sono collegate due sottilissime ali che si muovono nell’aria 120 volte al secondo. Dopo oltre 12 anni di lavoro, Robert J. Wood, direttore del progetto, è riuscito a dimostrare che i robot possono volare e seguire un percorso predefinito.

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Tecnologie italiane per i futuri lanciatori europei

Il concetto di aniso-grid shell in fibra di carbonio sviluppato al Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) segna un marcato miglioramento di efficienza strutturale (40%) rispetto a soluzioni convenzionali in alluminio e si propone come candidato ideale per le strutture primarie dei lanciatori spaziali. È noto che il rispetto delle buone norme progettuali per il materiale composito in taluni casi limita fortemente il risultato atteso in termini di risparmio di massa effettivo…

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Un rivestimento per voli più sicuri

Leggero, ma resistente agli impatti e ai fulmini, oltre che in grado di fungere da barriera all’umidità e al calore. START-C2, l’innovativo concept di rivestimento protettivo per aerei in sviluppo presso Cessna, sarà tutte queste cose insieme. La soluzione nasce nell’ambito di un programma di ricerca finanziato dalla Nasa, l’Agenzia spaziale americana.

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Rivoluzione nelle resine

Gli scienziati dello US Navale Research Laboratory hanno sviluppato una resina a base ftalonitrile ad alto impatto e integrità. Si ritiene che potrebbe beneficiarne una vasta gamma di settori, tra cui aerospaziale e navale. Si potrebbe anche applicare nei getti in batteria; pale eoliche; tessuti ignifughi e compositi strutturali; involucri munizioni e contenitori di stoccaggio.

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Dalla NASA: resina auto-riparatrice

L’invenzione prevede un polimero in grado di autoripararsi da danni e urti dei materiali compositi rinforzati con fibre tolleranti (CFRC) particolarmenti usati per applicazioni aerospaziali. Riparazioni strutturali tipiche spesso sfociano in pratiche dannose. Un’efficace auto-riparazione, tuttavia, richiede che questi materiali guariscano rapidamente seguendo impatti a basse e medie velocità, mantenendo l’integrità strutturale.

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Riparazione CFRP in Lamborghini

Aventador è il bolide con monoscocca in CFRP presentato da Lamborghini nel 2011. In parallelo col suo sviluppo, la casa automobilistica ha avviato uno studio sulla sua riparazione e oggi è in grado di eseguire riparazioni con CFRP in tutto il mondo. Una collaborazione tra la Boeing Company e il Laboratorio Automobili Lamborghini per le Strutture in Compositi Avanzati dell’Università di Washington ha portato a un approccio di tipo aeronautico alla riparazione in composito adattata alla Aventador Monocoque.

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