Dispositivi autodistruttivi in caso di riscaldamento

I ricercatori dell’Università degli Studi dell’Illinois, guidati dal professore di ingegneria aerospaziale Scott R. White, hanno sviluppato dei dispositivi elettronici la cui autodistruzione si innesca con il loro riscaldamento o attraverso un comando a distanza. I dispositivi utilizzano circuiti di magnesio stampati su materiali molto sottili e flessibili. L’obiettivo della ricerca è stato ridurre i rifiuti elettronici e aumentare la sostenibilità dei dispositivi.

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Muscoli artificiali più durevoli con il grafene

È stato scoperto un modo per creare muscoli artificiali attraverso l’uso di compositi in grado di cambiare forma o dimensione se esposti a campi elettrici (Ionic polymer metal composites IPMCs).
La particolarità di queste strutture consiste nel loro basso consumo di energia. Vantano inoltre una superfice interna ruvida che consente la migrazione degli ioni all’interno della membrana permettendone la contrazione.

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5 pantaloni tecnici con cui sfilare in moto

Il kevlar trova applicazione ed interesse anche per l’abbigliamento sportivo, in particolare quello legato ai motociclisti. 5 differenti aziende produttrici si stanno cimentando nell’utilizzo del kevlar che darebbe al pantalone una resistenza all’abrasione che passa dai 0,47 secondi dei jeans ai 3,62 secondi.
Membrane, inserti, intercapedini vari sono gli utilizzi e differenti le proposte sul mercato.

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US fines Kolon US$360m as DuPont Kevlar theft case ends

Il 30 aprile il governo americano ha ordinato al gruppo sudcoreano Kolon, produttore di materiali industriali, di pagare 360 milioni di dollari per il furto di alcuni segreti della DuPont relativamente alla produzione dei suoi giubbotti Kevlar antiproiettili.
La società, dopo aver sostenuto la sua innocenza, è stata condannata a pagare 85 milioni di dollari in sanzioni penali e 275 milioni di risarcimento alla DuPont.

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Microonde per parti di aerei in compositi

Il Prof. Richard Day, gallese di nascita, ha attirato l’attenzione dei più grandi centri di ricerca nel settore compositi con i suoi studi su microonde che ridurrebbero sensibilmente il tempo per la costruzione di parti, in compositi, degli aerei. Le microonde sono già state utilizzate per riparare i materiali compositi, ma i ricercatori non sono mai riusciti a creare un processo solido per la produzione industriale. Quest’ultimo è l’obiettivo che tenteranno di raggiungere il Professor Day assieme a AMRC e NCC attraverso un piano triennale di sviluppo della tecnologia.

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La cogenerazione come un’opportunità di efficientamento di interesse tecnico-economico

La cogenerazione, tecnologia che permette la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica attraverso tecnologie basate sull’utilizzo di motori endotermici o turbine a gas, è una possibilità per le aziende per abbassare i costi di produzione e incrementare di conseguenza gli introiti.

Tutto ciò, è quanto sarà dibattuto al “4° Convegno Nazionale Assocompositi” che si terrà il 6-7 maggio 2015 a Rho Fiera Milano.

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JEC 2015 – Intervista ad Altair

Al JEC 2015 la nostra redazione ha incontrato i rappresentati di Altair, Mauro Guglieminotti e Robert Yancey, i quali ci hanno parlato delle aree di competenza di Altair, ovvero: conversione di oggetti in materiali compositi, ottimizzazione e analisi dell’impatto di questi nuovi materiali. Infine, Adam Wais di Rolo Bikes, ci ha spiegato come ha sfruttato i servizi di Altair.

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Air Jet Weaving: costi energetici e impatto ambientale

L’Air Jet Weaving è il metodo più produttivo per realizzare materiali compositi, ma, allo stesso tempo, anche quello con maggiori costi in termini di energia e impatto ambientale. La riduzione di queste due variabili negative, relative all’Air Jet Weaving, è la più grande sfida attuale per i produttori e i ricercatori nel campo dei compositi.

Tutto ciò, è quanto sarà dibattuto al “4° Convegno Nazionale Assocompositi” che si terrà il 6-7 maggio 2015 a Rho Fiera Milano.

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Ossido di grafene per curare fratture ossee

Il tentativo è quello cambiare gli interventi in cui vengono utilizzate piccole parti di ossa del paziente stesso per la ristrutturazione dell’osso fratturato. Alcuni ricercatori indiani, capitanati dalla professoressa Manitha Nair, hanno dimostrato che i nano-fiocchi di ossido di grafene possono migliorare questi interventi incoraggiando la ricostruzione ossea. Ora manca solo più da testare a pieno la tossicità di queste micro parti, i test verrano fatti nei prossimi mesi su animali.

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